
Si tratta di un racconto del mio primo viaggio in Terra Santa, nel 2017.
L’idea era di prendere parte a un vero pellegrinaggio.
Non pretendevo di ritrovare la fede del battesimo, volevo solo “vederne” i luoghi, la ieraticità,
semmai fosse stato possibile, e calarmi in un mosaico culturale che ancora non potevo immaginare.
Ho visitato Haifa, Nazareth, Tabor, Cana, Cafarnao, il Lago di Tiberiade in Galilea, Betlemme, Gerico, Betania
e le Rive del Giordano attraverso i Territori Occupati, e infine, Gerusalemme e Tel Aviv.
La varietà di storie, contenuti storici, culturali, ideologici, che ho conosciuto nel corso della mia prima esperienza
in Medio Oriente, mi hanno portato a un incontenibile desiderio di scriverne.
Perciò, i miei primi assoluti appunti di viaggio sono stati incisi proprio negli ospizi religiosi di questa terra,
quando la sera ci ritiravamo nelle nostre camere, o celle.
Ammesso che si creda o meno nel destino, in qualche modo questo viaggio ha cambiato la mia vita, aspirazioni e percezioni,
inaugurando un capitolo dell’esistenza che è ancora in corso, fatto di curiosità, apprendimento, ascolto, quesiti.
Ho trascritto solo la tappa a Tel Aviv e in Galilea.
Forse non ho mai aggiustato gli scritti sui giorni in Palestina, perché credo abbiano più valore lasciati lì,
imperfetti, istintivi, sul taccuino.
O forse non li ho più toccati perché ne sentivo il peso della responsabilità.
Magari prima o poi lo farò.